Termosifoni che non si scaldano
Con l’arrivo della stagione invernale e con la possibilità di accendere l’impianto di riscaldamento iniziano anche a sorgere alcuni problemi di varia natura lungo tutto il sistema. A seconda del tipo di problematica potrebbe infatti essere associata una diversa natura del problema. Indipendentemente da questo, il riscontro immediato è quasi sempre lo stesso, ovvero che i caloriferi non scaldano per nulla oppure non scaldano a sufficienza. In casi come questi è sempre meglio rivolgersi a degli specialisti come assistenza caldaie a Roma (vedi qui: https://caldaieroma.com/) i quali sapranno risolvere in tempi brevi il problema individuando subito la sua causa. Agire tempestivamente infatti è la chiave per non trovarsi con problematiche più serie, e soprattutto per non rischiare di rimanere per troppo tempo senza riscaldamento. Inoltre, è fondamentale provvedere alla manutenzione ordinaria degli impianti, così da avere sempre un sistema in perfetto ordine e con un rischio di rotture o inconvenienti ridotto drasticamente.
Controlli preliminari
L’acqua che non si scalda è un sintomo frequente quando c’è qualche problema. Per prima cosa si può verificare se la caldaia è effettivamente accesa e se su questa non siano presenti dei codici di errore. In tal caso è necessario consultare il manuale delle istruzioni e chiedere aiuto all’assistenza. Nel caso in cui invece dopo questi controlli non si nota nulla di strano, è buona norma verificare che all’interno dei termosifoni non sia presente dell’aria. Dopo una manutenzione ordinaria, ma anche dopo lo spegnimento stagionale, è normale che possa esserci dell’aria all’interno del circuito del riscaldamento. Ne consegue che i caloriferi non scaldano al massimo per la sua presenza. Per risolvere questo problema è sufficiente aprire le valvoline poste su uno dei lati superiori del calorifero, porre al di sotto un bicchierino fino a quando non inizia ad uscire acqua. A quel punto vuol dire che l’aria è stata rimossa, quindi si può richiudere la valvola. Questo tipo di controllo andrebbe fatto sempre alla prima accensione stagionale. Nel caso in cui si dovesse trovare ancora dell’aria, potrebbe indicare la presenza di una perdita dell’impianto. Un altro tipo di controllo che si può effettuare da soli riguarda l’apertura delle valvole termostatiche. Questo tipo di valvole sono molto utili perché consentono di regolare tramite varie posizioni la quantità di calore sprigionata da ogni singolo calorifero per limitare i consumi a fronte di una temperatura comunque ottimale. Potrebbe infatti capitare che fossero stati chiusi in precedenza oppure siano regolati in una posizione troppo bassa. In questi casi basta ruotarle in una posizione che garantisca maggior calore.
Acqua caloriferi tiepida
Se invece il problema vero e proprio risiede nell’acqua del riscaldamento non abbastanza alta significa che la caldaia ha qualche problema. bisogna tenere presente che, di norma, la caldaia porta l’acqua impiegata per l’impianto di riscaldamento a una temperatura compresa tra i 60 e i 70 gradi centigradi. Questa si può tranquillamente verificare grazie al termometro (digitale sulle caldaie più recenti) che offre in tempo reale la temperatura dell’acqua immessa nell’impianto e quindi passante dai caloriferi. Se l’acqua non dovesse raggiungere la temperatura desiderata potrebbe essere andata in blocco la caldaia oppure qualcuna delle sue componenti non funziona più a dovere. Anche i residui di calcare all’interno dell’impianto possono inibire un corretto riscaldamento dell’acqua, oltre a ridurre l’efficienza dei caloriferi aumentando gli spessori interni e quindi facendo circolare meno liquido. Ecco perché è molto importante far effettuare i regolari controlli annuali dell’impianto di riscaldamento da una ditta specializzata così da ridurre la possibilità di malfunzionamenti e avendo subito pronto l’impianto per la normale accensione con l’arrivo del primo freddo.