Di igiene orale nei neonati si parla purtroppo molto meno di quanto si dovrebbe. L’idea più comune è che finché non spuntano i primi denti, il cavo orale dei bambini piccoli non richieda particolari attenzioni, tuttavia non è così.
Al contrario, è importante che i genitori siano consapevoli che la cura della bocca dei figli inizia sin dai loro primi mesi. Questo perché, applicare corrette pratiche di igiene orale neonatale è fondamentale per favorire un sano sviluppo del bambino, ben prima dell’effettiva pulizia dei dentini del neonato. Ne abbiamo parlato insieme a DENS che svolge la sua attività come dentista a Como.
Igiene orale neonato: come farla
L’igiene orale nel neonato comincia addirittura dal suo concepimento, considerando che abitudini errate della madre possono aumentare la possibilità che soffra di carie in futuro. È pertanto auspicabile che già dalla gravidanza la neomamma smetta di fumare e segua una dieta equilibrata, così da ridurre la proliferazione di batteri cariogeni che potrebbero essere trasmessi al bambino.
Al di là di questo aspetto, è bene iniziare a curare l’igiene orale dei bambini dalla prima poppata. L’assenza di denti non deve trarre in inganno, in quanto gengive e mucose necessitano di altrettante attenzioni. Dopo l’allattamento, e successivamente a un rigurgito, bisogna dunque strofinare delicatamente le gengive utilizzando una garza morbida di cotone. Per facilitare la rimozione di placca batterica o altri residui è consigliabile di bagnarla con soluzione fisiologica o acqua minerale.
Queste semplici pratiche di igiene orale nel neonato sono sufficienti fino ai 6-8 mesi, ovvero fino all’eruzione della dentizione decidua. Da qui si può cominciare un regolare lavaggio dei denti del neonato, la mattina e la sera. Lo spazzolamento va svolto in maniera molto delicata e deve interessare sia le zone vestibolari, che quelle buccali.
È importante che la pulizia dei dentini del neonato avvenga con tranquillità, in modo da abituarlo e non sottoporlo a stress. Inoltre, è fortemente consigliato iniziare a sottoporre i bambini a regolari visite odontoiatriche tra i 18 e i 24 mesi, dato che una sana prevenzione è decisiva per evitare complicanze future e per verificare la crescita di elementi quali i frenuli della bocca o la lingua.
Igiene orale neonati: gli strumenti adatti
Per facilitare l’igiene orale nei bambini, i genitori hanno a disposizione diversi strumenti utili. Ad esempio, in commercio si possono facilmente trovare delle salviettine imbevute di soluzione fisiologica da utilizzare al posto della garza in cotone. Altre soluzioni comode ed efficaci sono i guantini e gli spazzolini da dito, alternative valide, che consentono una pulizia più minuziosa, ma sempre delicata.
Il massaggiagengive è un’ ulteriore possibilità per l’igiene orale nei neonati. Si usa in particolare per arrecare sollievo nelle zone prossime all’eruzione di un dente, che possono essere gonfie o irritate. Grazie all’anello di protezione il bambino può tenerlo in mano, sotto lo sguardo attento di mamma e papà.
Già dal primo lavaggio di denti del neonato si possono utilizzare uno spazzolino a setole morbide, appena sporcato di dentifricio. È importante che entrambi siano adatti per la fascia di età in questione e che il bambino non inghiotta il dentifricio. Per abituarlo, bisogna abituarlo pian piano, utilizzando quantità molto limitate di prodotto. Al contrario di quanto si pensa, anche il filo interdentale è uno strumento cruciale per l’igiene dentale del neonato. Una volta spuntati tutti i denti da latte, il filo è decisivo per raggiungere spazi inaccessibili con il solo spazzolino.
Per concludere, è bene ricordare che le pratiche di igiene orale nei bambini devono essere condotte dai genitori, almeno fino ai tre anni. A partire da quell’età, i bambini riescono in media a lavarsi i denti da soli, anche se una supervisione da parte degli adulti rimane consigliata fino alla loro piena autonomia.
Leggi anche l’articolo: Timelapse cantieri: come proteggere la riservatezza grazie all’intelligenza artificiale